Delfi

Nell’aria chiara e polverosa
salgo e calpesto gli stessi passi
dei pellegrini che qui vennero,
e che verranno poi dopo di me.
Storie anonime incise
su queste pietre cotte al sole
e al vento d’ un tempo immoto,
cui danno senso ed sovrumano cuore.
Seduto nel tempietto circolare
cerco invano la Pizia e il mio destino,
e le ragioni dovute a questo andare
che chiede ora di giustificarlo.
Sì, sono stati sconfitti gli dei antichi.
Fuggitivi, presiederanno da lontano
alla mia e alla tua storia.
Torneranno infine, come loro s’addice,
nell’ora esatta della solennità.