I poeti somigliano
a quelle acque chete
che scorrono profonde,
per affiorare infine
là dove risuona il mare.
I poeti mancano
delle pronte parole
del sentire
ma vedono
il dentro e il fuori delle cose
e l’oltre.
I poeti abitano
le venature policrome
del giorno
ma frequentano
quell’oscura ultima soglia
dove da sempre osano il canto.